recensioni

 


Andrea Cramarossa 2024

"I quadri esposti un museo, come quelli appesi alle pareti di una casa, ad esempio, impongono, allo sguardo dell'osservatore, la mistica del passaggio, della perfetta armonia tra l'essere (presente) e il nostro non-essere (ugualmente presente), come una fotografia di noi stessi contemporaneamente a "colori" e in "bianco e nero". Così, per poter dare senso ad una esposizione di opere, bisognerebbe potersi concentrare su un'unica opera (forse due) e lì restare a guardarla per ore. E poi, magari, poter tornare il giorno dopo. Questo è ciò che accade quando ci soffermiamo ad ammirare il flusso di energie vibrazionali, spesso dall'origine misteriosa, flusso che ci attraversa partendo dagli occhi e fino a toccare lo spirito, determinato dalla visione di un'unica opera. E questo è ciò che è accaduto a Vittorio Sgarbi, ammirante la profonda "ammirabilità" del dipinto "La tovaglia a righe" (2012), del ciclo "Nelle stanze di Andrea", dell'artista Loredana Cacucciolo, in mostra presso il "Piccolomuseo" di Fighille, in Umbria, una "ammirabilità", questa, speciale e trasparente, in grado di sedurre l'occhio di chi sa guardare oltre lo specchio della contemporaneità."




Maria Cristina Nascosi. Ferrara. 2001

"... Sensazioni tramutate, pittoricamente, in paesaggi metropolitani che ' raccontano' di un istante, di una fuga, di un rientro. Fughe e rientri, dunque, attimi di un incrocio colti come in un fotogramma del film 'Smoke' di Wayne Wang e come esso sempre uguali a se stessi oppure irripetibili, un pò anche 'degli' Edward Hopper per cui abbiamo tolto 'limiti e confini' per giungere alle periferie dell'anima ..." 




Gabriele Turola. Ferrara 2003

"... la Cacucciolo usa il pennello disegnando con il colore, cogliendo guizzi di luce, attimi fuggenti.....Protagoniste sono le periferie, intese come un percorso fatto di racconti, immagini, flash di un viaggio in cui si coglie la voglia di fuggire per poi ritornare arricchiti dall'esperienza di orizzonti più aperti. Infatti gli spruzzi di azzurro alludono proprio a questo desiderio di libertà, l'azzurro ci riporta al cielo aperto e infinito.....Loredana Cacucciolo riprende il volto delle città così come oggi ci appare, con quegli elementi particolari che parlano della nostra società tecnologica: ecco così i distributori di benzina, i cartelli stradali, elementi che ormai fanno parte del nuovo tessuto urbano e che l'artista descrive con freschezza e con trasporto emotivo.....Cerca il movimento dipingendo periferie e città che sembrano viste in corsa....., anche la pennellata diventa veloce, scattante come una sciabolata per catturare il ritmo vorticoso della vita metropolitana. Però l'artista in particolare ci propone le visioni malinconiche della periferia desolata e ben lontana dal frastuono e dal caos delle metropoli.....in questa atmosfera dimessa.....ci invita a riflettere e a considerare che il tempo corre come le macchine, come il progresso, ma rimangono immutati i sentimenti dell'uomo, la poesia e la voglia di libertà ..."



Sergio Dalla Val. Bologna. 2003

"... Le sue opere sono straordinarie, spiazzano, spaesano: non c'è il paese nelle sue opere. Potrebbero sembrare situazioni del paese quelle che vediamo nelle sue opere: l'incrocio, il bar. Invece, ci sono queste strade, senza persone, che hanno qualcosa delle città del Sud, ma sono colte nello straniante, nello spaesamento. C'è l'incrocio che insiste: ecco lo svincolo, i semafori, gli stop, i segnali stradali. Anche l'incrocio, la croce, è una figura del due, dell'apertura. E da questa croce si aprono scenari che partono dal quotidiano, assolutamente banale - qualche macchina qua e là, qualche strada deserta - per portarci ad una situazione che invece è profondamente inquietante straniante, per questa quieta desolazione, che non è il deserto, ma qualcosa che riguarda la via della solitudine, la solitudine come condizione per pensare, la solitudine per riflettere....."




Maria De Mola. Fasano.2005

"... La sua pittura, è soprattutto gesto, movimento, dinamismo, consapevolezza delle cose, conoscenza ma anche libertà, varietà e creatività. Le sue ' periferie' sono ambienti noti, visti e rivisti mille volte con gli occhi della fisicità, ma che nella pittura si trasfigurano in altre immagini, sempre diverse ogni volta che si guardano; dietro pennellate veloci, guizzanti, tratteggiate, graffiate, corpose si celano strutture massicce piene di storia e nello stesso tempo antiche e moderne. La pittura di Loredana Cacucciolo è certamente una pittura degli occhi, dello sguardo, uno sguardo fugace, veloce, dinamico, ma mai superficiale, chiaro nel far percepire le cose e coinvolgere nel contempo l'immaginazione. L'impatto con la realtà, con le forme di questa natura metropolitana, avviene per un processo di trasfigurazione, attraverso la semplificazione delle forme, la razionalizzazione dei tratti che tocca in molti casi l'astrazione.....E Loredana non va lontano a cercare l'oggetto della sua ricerca, si ferma a ritrarre, in atmosfere intimamente liriche:.....la periferia.....Le 'periferie' di Loredana Cacucciolo non sono certamente una denuncia sociale di quello che la periferia significa nel nostro tempo e nei nostri ambienti urbani, piccoli o grandi che siano esse sono una proposta di visione nuova.....che alterna sentimenti di malinconia, solitudine, ma anche di vita inquadrata solo di sfuggita, da lontano attraverso la macchia di una finestra, di una persiana aperta o di una porta ..."




Anna Soricaro

"... Tratteggi urbani, dettagli industriali, scene di interni sono tracciate da gesti fugaci, quasi confusi, in cui a stento si riconosce la figura umana. Il latente gioco prospettico, il dinamismo del tratto, la leggerezza dei toni attribuiscono ai paesaggi suburbani un'entità quasi contemplativa e alle scene di interni una sensualità raffinatissima. Lo spettatore è catturato un attimo in più a scrutare i lavori, quello necessario a cogliere i dettagli che seppur nella precarietà e trepidazione della pittura sono stilati con cura. Inconscia la gestuale tecnica, segnico il tratto, empatica la verve artistica. Evidenti i tratti della mano artistica, quasi si possano contare le pennellate che hanno determinato la stesura generale dei lavori, consolidate dall'esperienza, compatte su una superficie che si presta ad essere eccitata dalla vitalità dei toni, dinamizzata dall'olio.

Quando il supporto si ispessisce il 'non finito' del suo stile esce di scena dal sipario artistico rasserenando con garbo l'osservatore che entusiasta applaude il tripudio emozionale della resa. I lavori della Cacucciolo si indagano da vicino e si inquadrano da lontano: ed ecco che la compiutezza e l'integrità emergono quasi per incanto e aiutano a comprendere quanto complessa sia la realizzazione di un capolavoro contemporaneo ..."



Alessandra Radaelli

"... Anche la città delle persone è una città di inquietudini. Quella di Loredana Cacucciolo, quasi una novella Mary Cassatt che, con una pennellata vibrante, luminosa, fortemente impressionista, racconta letti sfatti che parlano d´amore e abbracci che sfidano gli orrori della guerra ..."




Salah Hadi Bashan 

L'esperienza dell'artista italiana Loredana Cacucciolo

Identificazione di sé nell'etere

Lo spazio della tentazione si aggrappa ai suoi raggi per toccare le cose e confrontarsi con il "sé" "Loredana" per esprimere l'effetto con un'affascinante serenità a cui l'artista risponde. È uno spazio trascendentale che richiede una preoccupazione costante e permette questo disegno e i movimenti del pennello su spazi bianchi che hanno la rugiada della verginità che trascende l'immaginazione e trascende gli insegnamenti della realtà.

Trasformare il soggetto in un soggetto temporale per eccellenza. Nello spazio del tempo, una regina che tiene i fili del gioco che ci separa dalle cose e le dona agli altri. Crea momenti e genera un nuovo tempo, l'effetto non cerca altro che morire di nuovo, in ogni opera d'arte (Loredana) vive una nuova vita e nuovi momenti per rinascere, con questi momenti è fedele alla logica di Schopenhauer che l'artista vive due vite, la vita ordinaria di ogni essere umano e una vita che l'artista crea e vive in ogni momento del lavoro.

In ogni opera che l'artista (Loredana) realizza ed inizia con i suoi dialoghi, nel suo linguaggio simbolico e nella serenità degli spazi, e in un momento della sua emozione estetica, e ad un certo punto, il pennello per mettere un tocco qui e un altro lì. durante il movimento Le mani e la loro energia vitale mentre impugnano il pennello di documentazione per registrare quelle immagini momentanee mentre sono in vita. Con spazi ad incastro e sovrapposizioni per restituire la superficie della memoria. Nonostante il suo stile di disegno simile al reale , la scena non si ripete mai. In ogni scena, il sé si anima e ogni volta vede ciò che gli altri non vedono, perché l'antologia è il suo sé -chiamata. Si dà esistenza in combinazione con quelle immagini e quei ricordi, e si completa nell'etere. I messaggi delle sue opere artistiche governano l'egemonia del luogo e l'autorità della rappresentazione poetica, come se il luogo a cui aspira fossero poesia .Il corpo e l'anima sono condotti dietro quest'anima, per rivolgersi alla prima realtà psicologica, cioè " l'immagine" dove le sue immagini luminose illuminano l'anima per il suo sé sofferente con geometria del tempo.

Alla luce della solitudine e della quiete, Loredana appare con un ricordo doloroso che ossessiona le sue ossessioni. Per formare simboli e segnali misteriosi, accaduti nella sua vita, l'antologia di Loredana crea il nuovo momento e apre una via alla felicità per la sua dimensione di sé radicata nella memoria del luogo, così il sentimento emotivo lo riporta ad un ricordo con il quale il sé convoca la presenza dell'altro, quel luogo dove vuole essere, è il luogo dove pratichiamo i sogni che ci svegliano, e plasmano la nostra immaginazione.

Nelle sue opere, l'artista (Loredana) cerca di estendere il sé stabilendo la geometria del tempo con uno schema di relazioni, mentre cerca di ricostruire la realtà dimenticata, e l'antologia del luogo non cancella la sua immagine della polvere del tempo. Il suo modo di affrontare la natura del luogo sembra semplice e riduttivo dei dettagli, ma allo stesso tempo è difficile e unico. Tutte le forme di balconi, pareti, finestre, vasi, divani, letti, ecc., e gli strumenti che disegnava portavano per lei il sapore del tempo vissuto e il sapore del luogo "etere" italiano. Strade dimenticate, facciate di palazzi, letti e stanze per l'incontro del suo amante... Dopodiché, l'alto senso del momento della pittura e la simpatia con il luogo e la sua caparbietà alle dimensioni lontane della natura diventano un asse qualunque sia l' artista perseguita con grande passione che non può essere dimenticata o trascesa senza affrontare il tema del luogo come risorsa di ricchezza di sé e di equilibrio psicologico, nonché la sua ricchezza di colore e tecnica in ogni opera che pratica durante tutta la sua vita artistica. La visione dell'artista (Loredana), che chiede di confrontarsi con quelle immagini, che hanno un impatto psicologico da parte sua, ha queste immagini legate al luogo, come "reception, sale varie, tavolo d'attesa, termosifone, letti , strada del quartiere, guardando la velocità delle auto, e i codici per incontrare Al-Ashqi, e il resto degli accessori e così via.".. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . e un'espressione della portata dei sentimenti di nostalgia e passione, come il "sé" è travestito in quelle immagini che non lasciano. L'artista si trova in un'epoca completamente diversa da quella precedente. Riassumiamo il discorso sull'agnosticismo che Loredana cerca di sopportare e ricorda i momenti di calma e rassicurazione in un desiderio travolgente e in modo chiaro e tangibile per il destinatario e da un nuovo punto di vista comunicativo che siamo esseri che godono e soffrono e hanno una chiamata a quei luoghi che non hanno limiti, e forse descrivono il tempo della giovinezza e dell'innocenza, o il tempo della libertà e della distanza dalla responsabilità e una vita comoda lontano dalla tristezza, dal dolore e dalla tragedia, e riparando le lacune dell'anima umana, che crescono nel tempo, mentre cerca di spiegare la sua azione nel suo prodotto plastico delle sue emozioni e relazioni sociali. E l'incontro appassionato (che diventa qui, un incontro onirico), i racconti del luogo ei racconti del viaggio.

Il presente e il ritorno al passato attraverso l'atto della mente di rievocare quei ricordi passati per inumidire il suo corpo con il suo calore e le sue emozioni.

Testo originale scritto in lingua Araba tradotto in Italiano da Prof.. Gaber Hussen 

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